Ultimamente si sente parlare sempre più frequentemente di leadership umile, ma che cos’è esattamente?
Si tratta di un concetto relativamente nuovo, riconosciuto e apprezzato in un mondo del lavoro che opera in un contesto caratterizzato da maggiore incertezza e volatilità e nel quale urge porre più attenzione alle persone e al loro benessere.
Parliamo di un approccio basato su principi di umiltà, fiducia e consapevolezza di sé, in cui è importante porre l'accento sulla capacità di un leader di mettersi in secondo piano, ascoltare gli altri, essere aperto alle idee e alle prospettive dei propri seguaci e promuovere una modalità di lavoro altamente collaborativa.
L’aspetto innovativo di questo stile è il suo orientamento alle persone e al team, contrariamente all'approccio tradizionale in cui il leader è visto come una figura autoritaria, dominante e prevalentemente concentrata su se stessa.
Come si concretizza?
Vediamo allora gli aspetti più rilevanti della cosiddetta humble leadership.
Prima di tutto la parola chiave è umiltà: un leader umile è disposto a riconoscere le proprie debolezze, ad ammettere quando ha commesso errori e a imparare dagli altri. Questa è una qualità che guida la sua leadership, permettendogli di essere più aperto alla crescita e al miglioramento.
Ma oltre a questo è importante anche la capacità di empatia di questa figura di guida, grazie alla quale è in grado di mettersi nei panni degli altri, comprendere di cosa hanno bisogno, cosa li preoccupa e rispondere in modo razionale e appropriato: solo così si crea un ambiente in cui i collaboratori possono sentirsi valorizzati e ascoltati.
Non è possibile considerare un leader umile se non è consapevole dei propri punti di forza e debolezza nonché del proprio impatto sugli altri: tale consapevolezza può consentirgli di adattarsi alle esigenze del team e di prendere decisioni su un maggior ventaglio di informazioni. Proprio per la sua umiltà, questo leader deve essere in grado di ispirare fiducia nei membri del team. La sua capacità di ascolto, la sua empatia e la sua autenticità fanno di lui una persona di cui gli altri tendono automaticamente a fidarsi.
Last but not least, la leadership umile promuove la collaborazione all'interno del team, senza alcuna imposizione di idee, ma cercando attivamente il contributo dei membri e lavorando insieme a loro per raggiungere gli obiettivi comuni.
Che vantaggi porta?
Grazie al suo approccio umile si crea un ambiente di lavoro positivo e inclusivo, che consenta ai membri del team di sentirsi adeguatamente valorizzati e ascoltati, il che porta a un clima organizzativo migliore, con un minore conflitto e una maggiore soddisfazione dei dipendenti. Si manifesta parallelamente anche un aumento di creatività e di innovazione tra i collaboratori, poiché l’apertura alle idee e alle prospettive altrui fa sì che i membri del team si sentano liberi di condividere nuovi suggerimenti senza paura di critiche o giudizi negativi. Unitamente a questo, i feedback costruttivi forniti dal leader, il suo incoraggiamento a valorizzare le competenze e la creazione di opportunità di apprendimento supportano la crescita e lo sviluppo dei collaboratori e dell’azienda nel suo complesso.
I membri del team, sentendosi valorizzati e più disposti a mettere in gioco il loro impegno per il bene dell’organizzazione, tenderanno a essere più leali e fortemente ingaggiati sugli obiettivi da raggiungere insieme.
È naturale pensare che tutto questo sia un’utopia e che figure del genere a guida delle aziende non possano sopravvivere, ma esistono molti esempi nella storia del management (anche risalenti a molti decenni fa) che hanno dimostrato il contrario.
Ovviamente, la facilità di applicazione di questo modello non può essere uguale e automatica per tutti i settori, ma quel che è certo è che i suoi benefici sono immensi e acquisibili da tutti gli attori coinvolti, andando a potenziare enormemente il benessere generale all’interno di ogni singola organizzazione e, quindi di conseguenza, la produttività ed efficienza.
Comments