Cercando su Google "leadership efficace", "sviluppo di capacità di leadership", "caratteristiche di un buon leader" o qualsiasi altra sequenza assimilabile, impossibile ignorare il comune fil-rouge dei risultati: quasi tutti i contenuti degli articoli di riferimento stimolano l’aspirante leader a sforzarsi di più orientandosi nello sviluppo delle debolezze piuttosto che cercare di acquisire determinate qualità di leadership che potrebbero nono essere squisitamente sono nelle proprie corde. Viaggiando su questi binari la strada è lunga, lunghissima, e non può produrre risultati veloci ma soprattutto duraturi.
Osservando la storia dei grandi leader il punto di partenza è stato un altro: la consapevolezza dei punti di forza. Costoro infatti hanno iniziato sempre dall’obiettivo, dichiarando i risultati desiderati, identificando i fattori, le virtù che hanno prodotto successo in passato per capire come replicarli con efficacia nell’immediato.
La profonda consapevolezza di sé è dunque la chiave per usare al meglio i punti di forza. È difficile se non impossibile usare bene qualcosa di cui siamo consapevoli di non possedere. Per questo motivo facendo leva sulle riconosciute qualità ed abilità sviluppate nel corso del percorso professionale è più produttivo cercare di allenare ed applicare principalmente quelle. In particolare devono essere calate in un insieme di aspetti di rapporto con i propri collaboratori che andiamo velocemente ad analizzare.
Costruire relazioni. Il concetto di "leadership" non può esistere se non strettamente legato a un gruppo di persone più o meno ampio che deve essere guidato; essere leader di se stessi è un altro sport. In poche parole la chiave per guidare e governare un gruppo implica la costruzione di relazioni forti. Le persone hanno bisogno di connettersi tra loro, condividere la fiducia e avere solidi legami per prosperare. È importante riconoscere il valore delle persone, cercare di conoscerle per quello che sono e costruire connessioni durature.
Sviluppare le persone. Le persone che guidi, alleni, insegni, ecc. sentono che stanno crescendo? La maggior parte delle persone è ben consapevole che se non cresce, non può nemmeno lontanamente avvicinarsi al successo. Quindi in questa condizione è solo questione di tempo prima che abbandonino per seguire un'altra strada che possa accelerare il raggiungimento dei loro obiettivi. Ogni giorno, quelle persone hanno la possibilità di migliorare un po’ in quello che fanno, oppure no. Lo sviluppo può e deve essere costante ed il bravo leader deve saper comprendere e sviluppare bene il processo di crescita.
Guidare il cambiamento. La parola chiave è "capo". Ci si aspetta molto dai leader per progredire, assicurando che lo scopo, la missione e la visione rimangano gli stessi. Va bene, molto bene, attribuire a ogni componente del team una quota parte di responsabilità per il cambiamento - trovare buone idee, modi migliori di fare le cose o processi più intelligenti - perché lo aiuterà ad essere più coinvolto, partecipe e orientato ad approcciare il giusto modo di cambiare. Ogni individuo è in grado di vedere un'opportunità e prendere iniziative, fissare un obiettivo e creare un piano per arrivarci, ma è compito del leader indirizzarlo e soprattutto dare l'esempio.
Ispirare gli altri. Questo aspetto è troppo ‘aleatorio’ per essere considerato un'aspettativa fondamentale per il successo? Certamente no. I leader devono fornire ispirazione in modo che i propri ‘discepoli’ possano trovare un significato maggiore in una visione o uno scopo. Senza significato e senza trasmettere la dovuta ispirazione alle persone che seguono questi ultimi avranno difficoltà a impegnarsi per uno scopo più grande, a prescindere dalle dimensioni e l’ambito operativo del gruppo. Questa aspettativa aiuta le persone a vedere che ogni piccolo compito che svolgono è importante.
Pensare in modo critico. Il processo decisionale senza scopo e il pensiero debole non possono avere spazio nella leadership. La valutazione degli scenari, la comprensione del rischio, l'organizzazione dei pensieri e la creazione di piani di azione richiedono ai leader di impegnarsi a fondo e di pensare in modo critico. Il successo richiede la definizione di un obiettivo e l'elaborazione di un approccio globale e sfaccettato per raggiungerlo. Leggerezza e superficialità sono detonatori fatali.
Comunicare chiaramente. Scegliere il modo migliore per comunicare, verificarne l’efficacia e poi impiegarlo per comunicare in futuro è un metodo che funziona bene. Condividere le informazioni e le idee che contano è importante nel contenuto e nel modo, perché una comunicazione efficace è la chiave per veicolare informazioni convincenti che portino ad azioni e processi decisionali più informati e soprattutto chiari, non interpretabili, senza dubbi. È errato pensare alla comunicazione come semplice canale di trasmissione, questa deve essere pensata come condivisione di informazioni, produzione di domande, ascolto e brainstorming.
Creare responsabilità. Ogni persona è responsabile di qualcosa, ma questo è particolarmente vero per i leader. La cultura della responsabilità inizia da qui, dal leader che deve promuoverla in una logica di attribuzione e di comunione: le singole responsabilità attribuite a ciascuno sono quota parte della responsabilità che il leader deve sempre assumere nella sua totalità in prima persona senza fraintendimenti o scappatoie. Il vero leader è l’amico che capisce i momenti di difficoltà e ti supporta senza giudicare ma agendo con le giuste leve della fiducia e del rispetto.
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